Blefarite da stress: come riconoscerla e alleviarla naturalmente?

La blefarite da stress è un disturbo piuttosto frequente, spesso sottovalutato, che interessa la delicata area delle palpebre quando il carico emotivo diventa eccessivo. Chi si occupa di pelle lo nota subito: tensione, infiammazione, rossore, bruciore agli occhi e prurito palpebrale sono segnali che il corpo invia quando lo stress supera la soglia di tolleranza. Riconoscere la blefarite da stress permette di intervenire precocemente, evitando peggioramenti. In questo articolo analizzeremo che cos’è, come si manifesta e quali rimedi naturali possono aiutare a calmare la pelle e ritrovare equilibrio.

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Che cos’è la blefarite da stress?

La blefarite da stress è un’infiammazione del margine palpebrale che compare o si aggrava in condizioni di forte tensione emotiva, mentale o fisica. Pur essendo simile alla blefarite classica, a differenza di quest’ultima non è necessariamente legata a infezioni batteriche o a disfunzioni delle ghiandole di Meibomio (ghiandole sebacee palpebrali); è invece il risultato di un’alterazione dello stato di equilibrio dell’organismo. La pelle delle palpebre diventa più sensibile e reattiva, e un livello di stress intenso o prolungato può innescare o amplificare l’infiammazione.

La blefarite può interessare sia la palpebra superiore sia quella inferiore. Se associata a congiuntivite, si parla di blefarocongiuntivite.

Quanto dura?

La blefarite si risolve generalmente tra 2 e 4 settimane. Dopo un mese, può essere considerata cronica.

Le cause: cosa scatena la blefarite?

Stress intenso o prolungato

Lo stress intenso o prolungato può alterare l’equilibrio della barriera cutanea, rendendo la pelle delle palpebre più vulnerabile a infiammazioni e irritazioni. Quando il sistema nervoso è sotto pressione, anche le ghiandole che regolano il film lacrimale diventano meno efficienti, facilitando la comparsa della blefarite. La causa più comune è infatti l’alterazione delle secrezioni delle ghiandole sebacee palpebrali di Meibomio, responsabili della produzione di componenti lipidiche che si mescolano alle lacrime per lubrificare l’occhio. Quando queste secrezioni si modificano, i piccoli dotti di uscita tendono a ostruirsi, dando origine a microcisti sul bordo palpebrale che impediscono la corretta distribuzione della componente oleosa.

Comportamenti errati

La tensione emotiva influisce anche sulle abitudini quotidiane: chi vive momenti di forte stress tende a sfregarsi più spesso gli occhi, dorme meno e trascura la routine di cura della zona perioculare. Questi comportamenti, seppur apparentemente innocui, possono aggravare rossori e micro-infiammazioni. Inoltre, uno stato di stress costante riduce l’efficienza del sistema immunitario, aumentando la probabilità di sviluppare piccole infezioni che possono peggiorare ulteriormente la blefarite.

Aumento della reattività cutanea

Lo stress può anche aggravare condizioni dermatologiche già presenti, come pelle secca, dermatite seborroica o rosacea. Questi disturbi rendono la zona perioculare più fragile e reattiva, favorendo l’insorgenza o il peggioramento della blefarite.

Il legame con il fegato

In molti casi vi è una stretta correlazione tra stress-fegato-occhi. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese esiste un legame diretto tra stress, fegato e salute degli occhi. Gli occhi vengono considerati la “finestra del fegato”, il punto in cui si manifestano con grande immediatezza gli squilibri di questo organo. Quando lo stress aumenta, l’energia del fegato tende a rallentare o a bloccarsi, generando una stagnazione che può riflettersi sulla zona perioculare con rossori, bruciore, ipersensibilità e infiammazioni ricorrenti come la blefarite. Nella visione della MTC, emozioni come frustrazione, tensione o carico mentale prolungato aggravano ulteriormente questo blocco energetico, rendendo gli occhi più vulnerabili a irritazioni e secchezza. Per questo motivo molte manifestazioni oculari legate allo stress non vengono interpretate come semplici disturbi locali, ma come segnali di un disequilibrio più profondo del fegato e del suo flusso energetico.

Quali sono i sintomi associati?

  • Sensazione di sabbia negli occhi: dovuta alla scarsa qualità del film lacrimale, che evapora rapidamente per la mancanza della componente lipidica

  • Occhio secco e formazione di piccole secrezioni: che possono entrare nell’occhio e aumentare il fastidio

  • Prurito intenso con forte desiderio di stropicciare gli occhi: accompagnato dalla sensazione di “sentire” le palpebre più del normale. Sensazione di presenza di un corpo estraneo nell’occhio.

  • Irritazione localizzata delle palpebre con bruciore: che peggiora nei momenti di maggiore stress emotivo o mentale

  • Rossore e gonfiore del bordo palpebrale: spesso accompagnati da pesantezza oculare che aumenta a fine giornata

  • Lacrimazione eccessiva: reazione dell’occhio per compensare la secchezza

  • Forfora e piccole crosticine sulle ciglia: accumulo di sebo e cellule morte sul margine palpebrale

  • Palpebre appiccicose al mattino: residui di secrezioni durante il sonno

  • Vista annebbiata e maggiore sensibilità alla luce: conseguenze dell’irritazione e della scarsa lubrificazione

  • Crescita anomala delle ciglia: può verificarsi per alterazioni delle ghiandole sebacee palpebrali.

Quali sono i rimedi naturali per alleviare i sintomi come palpebra gonfia?

Impacchi tiepidi

Per migliorare la blefarite da stress è importante intervenire sia sull’infiammazione cutanea sia sul livello di stress dell’organismo. Una soluzione naturale molto efficace è l’utilizzo di impacchi tiepidi con idrolati di Camomilla o Fiordaliso, noti per le loro proprietà calmanti e lenitive sulla delicata zona perioculare. Il calore dell’impacco favorisce la dilatazione delle ghiandole sebacee, facilitando la fuoriuscita del secreto e mantenendo i dotti liberi, contribuendo così a prevenire la formazione di orzaioli e calazi. Per fare gli impacchi puoi utilizzare i dischetti in cotone bio bagnati con l'idrolato intiepidito e lasciandoli in posa per circa dieci minuti. Durante questo tempo è consigliabile rimanere sdraiati in un ambiente con luce soffusa e, se possibile, ascoltare musica rilassante per massimizzare l’effetto calmante.

Detersione delicata delle palpebre

Una corretta igiene è fondamentale: utilizza una garza sterile o un dischetto di cotone pulito imbevuto di una soluzione detergente palpebrale specifica, oppure delle salviette apposite per la blefarite, passando delicatamente sulle palpebre per rimuovere secrezioni e residui. Se necessario, risciacqua con acqua tiepida. Per sciogliere residui, crosticine e make-up, puoi utilizzare anche olio di Cocco o di Jojoba. Applica una piccola quantità su una garza sterile o un dischetto di cotone, massaggia lievemente il bordo palpebrale poi risciacqua. Asciuga tamponando con un asciugamano di lino o cotone e applica l'idrolato di camomilla con un dischetto di cotone pulito tamponando delicatamente.

Collirio o gel all'acido ialuronico

Colliri o gel oculari a base di acido ialuronico aiutano a mantenere idratato l'occhio e a ridurre la sensazione di occhio secco.

Supporto alimentare

Gli acidi grassi omega-3 (da olio di pesce, alghe o semi di Lino) aiutano a migliorare la qualità della secrezione delle ghiandole di Meibomio, sostenendo la funzionalità delle palpebre.

Evitare trigger aggravanti

È importante ridurre tutto ciò che può peggiorare la blefarite, come il make-up occhi troppo pesante o l’uso di prodotti potenzialmente irritanti, ad esempio alcuni struccanti o contorni occhi. Anche gli ambienti molto secchi possono accentuare i sintomi. Inoltre, durante la fase acuta è preferibile evitare l’utilizzo delle lenti a contatto per non aumentare l’infiammazione.

Come prevenire la blefarite da stress e l'occhio gonfio?

La blefarite può peggiorare o manifestarsi più facilmente nei periodi di forte stress, perché tensione e affaticamento possono alterare l’equilibrio lacrimale, aumentare l’infiammazione e favorire cattive abitudini (come toccarsi gli occhi o ridurre la cura quotidiana). Ecco come prevenirla quando lo stress è un fattore scatenante:

1. Fare pause visive regolari e curare l’igiene palpebrale in modo costante. Anche nei periodi impegnativi, mantieni una routine quotidiana di pulizia delle palpebre con garze sterili o salviette specifiche: è la misura preventiva più efficace. L'idrolato di Fiordaliso BIO, conservato in frigorifero, può essere utilizzato ogni giorno.

2. Gestire lo stress in modo attivo. Attività come respirazione profonda, yoga, meditazione o brevi passeggiate aiutano a calmare il sistema nervoso e a ridurre lo stato ansioso, migliorando la qualità del film lacrimale. Integratori a base di Magnesio, omega-3, teanina o Ashwaganda possono essere di aiuto nella gestione dello stress. Il roll-on agli oli essenziali stress e emozioni può essere un valido alleato. Tienilo sempre con te e utilizzalo ogni volta che ne senti la necessità. Composto da una sinergia di 8 oli essenziali dalle proprietà calmanti e lenitive, il roll-on con oli essenziali "Stress ed Emozioni" si applica sui polsi e sul plesso solare in caso di stress, tensione nervosa o emozioni eccessive. 100% naturale, combina oli essenziali di Petitgrain bigarade e Lavanda fine, noti per le loro proprietà anti-stress, oli essenziali di Neroli e Camomilla romana, rinomati per alleviare la tensione e combattere l'ansia, oli essenziali di Maggiorana, Bergamotto e Arancio dolce, per calmare ed equilibrare l'umore, e olio essenziale di Sandalo, un grande armonizzatore emozionale. Non utilizzare su donne in gravidanza o in fase di allattamento e su bambini di età inferiore ai 7 anni.

3. Migliorare l’ambiente. Utilizza un umidificatore negli ambienti secchi e assicurati di avere una buona qualità dell’aria, soprattutto quando lavori molte ore al computer

4. Integrare omega-3. Gli omega-3 vegani possono migliorare la funzionalità delle ghiandole di Meibomio, riducendo il rischio di infiammazione. Assumere 1 capsula al giorno, da deglutire con un bicchiere d'acqua. Non utilizzare per i bambini al di sotto dei 12 anni. Donne in gravidanza o in allattamento, bambini: consultare un medico.

Quando consultare il medico?

Se la blefarite non migliora, se peggiora, si accompagna a dolore significativo, fotofobia o disturbi visivi, è importante farsi valutare da un oculista: la blefarite può diventare cronica e richiede trattamenti specifici.

Precauzioni

In caso di blefarite da stress è importante evitare l’applicazione di make-up pesante sulla zona palpebrale finché l’infiammazione non si è ridotta. Prestare particolare attenzione all’igiene di dischetti, spugne e pennelli trucco, che possono trattenere batteri e aggravare il disturbo. È inoltre consigliato non strofinare gli occhi, evitare salviette realizzate con tessuti ruvidi che possono risultare abrasivi, e limitare l’uso di struccanti non formulati per occhi sensibili. Se i sintomi persistono per più di qualche giorno o tendono a peggiorare, è fondamentale rivolgersi a un oculista o dermatologo per escludere infezioni o disfunzioni delle ghiandole di Meibomio.

Consiglio dell’esperto

Quando la blefarite è legata allo stress, ritagliare qualche minuto al giorno per una detersione palpebrale lenta e delicata può favorire il rilassamento e ridurre la reattività cutanea. Integrare semplici tecniche di respirazione o brevi rituali serali aiuta a contenere i picchi di stress che alimentano l’infiammazione. È inoltre utile seguire una dieta più leggera, limitando zuccheri e latticini, e sostenere la funzionalità epatica con integratori detox, ad esempio a base di Tarassaco.

Per saperne di più

Può trasformarsi in una forma cronica?

Sì, se non vengono affrontati i fattori scatenanti, la blefarite da stress può diventare ricorrente e, nel tempo, assumere caratteristiche croniche. Lo stress prolungato altera la funzionalità delle ghiandole di Meibomio e rende la zona perioculare più sensibile a infiammazioni e irritazioni. Senza una corretta gestione dello stress e una routine costante di igiene palpebrale, possono verificarsi riacutizzazioni frequenti che cronicizzano il disturbo.

Qual è la differenza tra blefarite e congiuntivite?

La blefarite e la congiuntivite sono due condizioni diverse. La blefarite riguarda il bordo delle palpebre, dove si trovano le ciglia e le ghiandole di Meibomio. Provoca spesso bruciore, palpebre arrossate, sensazione di sabbia negli occhi e piccole crosticine. La congiuntivite invece interessa la congiuntiva, cioè la membrana che ricopre il bianco dell’occhio. Può causare arrossamento più diffuso, lacrimazione intensa, secrezioni, prurito o fastidio alla luce. A volte le due condizioni possono presentarsi insieme, soprattutto quando l’irritazione è prolungata o non trattata.

Qual è la differenza tra blefarite e disfunzione delle ghiandole di Meibomio?

La blefarite è un’infiammazione del bordo palpebrale che può coinvolgere ciglia, cute e ghiandole sebacee, spesso accompagnata da arrossamento, prurito e secrezioni. La disfunzione delle ghiandole di Meibomio (MGD), invece, riguarda un’alterazione specifica del funzionamento di queste ghiandole, che producono la componente lipidica del film lacrimale. Quando si ostruiscono o cambiano consistenza delle secrezioni, le lacrime evaporano più rapidamente e si crea infiammazione. Sebbene siano condizioni distinte, spesso coesistono: la MGD può essere alla base della blefarite o peggiorarne i sintomi.

Ci sono alimenti che favoriscono la blefarite o queste patologie?

Non esiste una correlazione diretta tra alimentazione e blefarite, ma alcuni alimenti possono peggiorarne i sintomi. È stato osservato che zuccheri raffinati e latticini possono accentuare l’infiammazione, soprattutto nei pazienti soggetti a blefariti ricorrenti, forme più marcate o calazi frequenti. Per questo motivo è utile ridurne il consumo. Può essere d’aiuto anche integrare la dieta con fermenti lattici: molte condizioni infiammatorie a componente psicosomatica sono infatti associate ad alterazioni del microbioma intestinale, e il supporto probiotico può contribuire a riequilibrarlo e migliorare la risposta infiammatoria generale.

Zoom sulla nostra redattrice specializzata Giulia Penazzi

Giulia Penazzi è cosmetologa, formulatrice, e autrice di 8 libri di cosmesi. È docente di dermocosmesi per numerosi corsi professionali teorici e pratici di formulazione cosmetica e insegna al Master di II Livello Cosmast dell’Università di Ferrara.

Bibliografia

1

Migliardi, R. (2025). Blefarite da stress. Esteticaoculare

2

Blefarite da stress: cos'è e cosa fare. Serenis.

3

Tonelli, I. (2025). Blefarite e stress: esiste una correlazione? Unobravo