Predisposizione genetica e squilibri ormonali
La comparsa dei brufoli di diversi tipi è influenzata da una predisposizione genetica: chi ha genitori che hanno sofferto di acne ha una maggiore probabilità di svilupparla, l’ereditarietà gioca un ruolo importante nel rendere la pelle più reattiva agli stimoli ormonali e a produrre più sebo. A questa base ereditaria si sommano gli squilibri ormonali, che rappresentano uno dei principali fattori scatenanti. Durante la pubertà, il ciclo mestruale, la gravidanza o nei periodi di forte stress, gli ormoni androgeni stimolano le ghiandole sebacee, aumentando la secrezione di sebo. Questo eccesso, se non bilanciato da una corretta detersione e da una pelle in equilibrio, può favorire l’occlusione dei pori e l’insorgenza dei primi comedoni, che a loro volta possono evolvere in brufoli infiammati. Anche patologie come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) o l’uso di alcuni farmaci possono accentuare questi squilibri. L’acne compare molto frequentemente durante l’adolescenza, acne adolescenziale, ma può manifestarsi anche da adulti, si parla in questo caso di acne tardiva. Compare per diverse cause nelle quali la componente stress gioca un ruolo spesso determinante. Esiste anche una forma di acne neonatale, una condizione transitoria che colpisce i neonati nelle prime settimane o nei primi mesi di vita. Si manifesta con piccoli brufoli, soprattutto su guance, fronte e naso. È legata agli ormoni materni che, dopo la nascita, continuano a stimolare le ghiandole sebacee del bambino. Non dipende da infezioni né da cattiva igiene. Si presenta con papule o pustoline rosse, talvolta con una punta bianca, è del tutto benigna e tende a regredire spontaneamente in poche settimane o mesi, senza lasciare cicatrici.