Burn-out: sintomi, cause e soluzioni naturali

Diminuzione dell'entusiasmo o della proattività, ritardi e assenze, stanchezza, stress o ansia, sensazione di fallimento… Sono tutti segnali di allarme che indicano che si è a rischio di burn-out.

Secondo l'ultima indagine Empreinte Humaine (marzo 2022), 2,5 milioni di dipendenti si trovano in uno stato di grave burn-out. E la situazione non sembra migliorare, visto che il tasso di burn-out nelle aziende è raddoppiato nel giro di un anno. Che cos'è dunque il burn-out? Come possiamo riconoscerlo appena inizia, in modo da poter reagire il più rapidamente possibile?


Burn-out: cos'è? Definizione

Nel giro di pochi anni, "burn-out" è diventato un termine generico che copre la maggior parte delle situazioni di malessere, tensione o stress sul lavoro che possono portare ad un'interruzione dell'attività lavorativa. Tuttavia, è nostra responsabilità non abusare di questo termine.

Il burn-out è un'espressione che indica tra le altre cose l'esaurimento professionale. L'Autorità Francese per la Salute lo descrive come un "esaurimento fisico, emotivo e mentale derivante dal coinvolgimento prolungato in situazioni lavorative emotivamente impegnative". In quanto tale, esso puo' rappresentare lo stadio finale dell'esposizione allo stress cronico o continuo legato al lavoro.

Mentre è normale sentirsi stanchi dopo un periodo intenso di lavoro o vivere momenti di stress di fronte a determinati eventi, i sintomi del burn-out dal loro canto possono intaccare tutte le sfere personali e questo nel lungo periodo.

Dal 2019, l'OMS ha inserito il burn-out tra le malattie correlate al lavoro, stabilendo un legame diretto tra questa patologia e il contesto professionale. Una questione di quantità di lavoro? Non solo: cattive condizioni di lavoro, mancanza di riconoscimento, conflitto di valori, ingiustizie, sensazione di esclusione o critiche ingiustificate possono minare la motivazione e contribuire al burn-out.

Sebbene il burn-out sia molto spesso legato al lavoro, esistono altre forme, come il burn-out materno o, più in generale, il burn-out genitoriale.

Quali sono i segnali di allarme del burn-out? Riconoscere i sintomi del burn-out

Il burn-out a volte impiega diverse settimane o addirittura mesi per insorgere. È quindi importante riconoscere i primi sintomi per reagire rapidamente, soprattutto perché il burn-out non trattato può diventare il terreno fertile per la depressione.

Le manifestazioni e l'intensità di questa patologia variano a seconda dell'individuo. Il burn-out può esprimersi attraverso 130 sintomi, ognuno dei quali potrebbe essere l'espressione di un'altra malattia o una sindrome, rendendo il burn-out particolarmente difficile da diagnosticare.

Tuttavia, ecco i segnali di allarme più comuni**:**

  • Sintomi fisici: disturbi del sonno, vertigini, nausea, tensione muscolare diffusa, mal di testa, mal di stomaco e problemi digestivi, infezioni otorinolaringoiatriche o dermatologiche, stanchezza eccessiva e cronica, comportamenti di dipendenza (tabacco, alcol, droghe), ecc.

  • Sintomi cognitivi: difficoltà di concentrazione, problemi di attenzione, vuoti di memoria, procrastinazione, difficoltà a prendere decisioni, stanchezza intellettuale, efficienza ridotta, problemi di linguaggio (lapsus, mancanza di parole)...

  • Sintomi emotivi: irritabilità, cinismo, ipersensibilità e pianto frequente, impazienza e ridotta empatia, mancanza di entusiasmo e perdita di motivazione, ansia, bassa autostima, sensazione di fallimento, perdita di significato, graduale disinvestimento nella vita professionale, allontanamento dalle persone care, tendenza a ritirarsi e isolarsi, ecc.

A tutto questo si aggiunge il rifiuto di riconoscere la malattia, molto comune tra le persone affette da burn-out. Di conseguenza, il calo di efficienza dovuto all'esaurimento porta spesso a un vero e proprio circolo vizioso. Invece di vedere questi sintomi come segnali di allarme, le persone possono sentirsi in colpa e iniziare a lavorare ancora più duramente per raggiungere i loro obiettivi, il che non fa che peggiorare la situazione. Spesso ci vuole una diagnosi da parte del medico di famiglia o la forza delle persone intorno a loro per far capire a chi soffre di burn-out che sta soffrendo.

Qual è la differenza tra burn-out e depressione?

Il burn-out è spesso associato alla depressione del lavoratore nell'inconscio generale. E a ragione: il burn-out e la depressione hanno molto in comune, soprattutto perché il burn-out può talvolta dare origine a degli episodi depressivi. Detto questo, ci sono numerose differenze tra le due, che devono essere tenute presenti se si vuole trattare correttamente la sindrome o la condizione di cui si soffre. Eccole:

  1. La causa scatenante: la depressione si manifesta gradualmente, sotto forma di tristezza che si accumula poco a poco. Un giorno ci si rende conto di essere passati da essere una persona attiva, sorridente e piena di voglia di fare ad una persona sconnessa, che ha perso la curiosità e il gusto della vita. Il burn-out, invece, dura più a lungo e spesso si manifesta con uno stop improvviso, come un crollo totale: un bel giorno, il nostro corpo e la nostro cervello dicono basta.

  2. Cause: il burn-out ha una causa facilmente identificabile, come la vita di famiglia o un lavoro estenuante, stressante o denigrante. Mentre la depressione può avere un elemento scatenante, come un lutto o un fallimento, talvolta la sua causa può rimanere dubbia o addirittura sconosciuta. Se la depressione è una malattia psicologica, il burn-out è uno squilibrio fisiologico prima di diventare psicologico.

  3. Come affrontarlo: in caso di burn-out, è comune lottare contro di esso provando ad andare avanti, non importa quanta poca energia sia rimasta disponibile. Quando si è depressi, spesso si ha la sensazione di non farcela e di conseguenza si smette di lottare per cercare di superarlo.

  4. Il rapporto con il tempo: in burn-out, possiamo rimanere (iper)attivi, non avere voglia di perdere tempo e cercare di portare a termine il maggior numero di compiti possibili. La depressione è generalmente accompagnata da una perdita di punti di riferimento temporali, dalla sensazione di essere spettatori della propria vita e da comportamenti di evitamento.

Sintomi: sebbene il burn-out e la depressione possano essere accomunati da un senso di fallimento, bassa autostima e tristezza, esistono differenze significative negli stati d'animo provati. Il burn-out è spesso caratterizzato da problemi fisici o dolori psicosomatici, irritabilità e difficoltà di relazione con chi ci circonda, mentre la depressione si manifesta soprattutto attraverso segnali emotivi: perdita di energia, sensazione di indifferenza, oltre a maggiore tristezza e ruminazioni mentali.

Cosa fare se si soffre di burn-out? Come trattarlo? I nostri consigli

Ci sono molti modi per prevenire il burn-out: conoscersi e ascoltarsi, prendere appuntamenti regolari con se stessi, tenere conto dei commenti di chi ci sta vicino, porsi dei limiti e scegliere le proprie battaglie, imparare a chiedere aiuto, mantenere uno stile di vita sano, fare attività fisica regolare, imparare a respirare...

Ma quando si manifestano già i sintomi del burn-out, è importante prendere alcune misure. Sebbene la durata di un burn-out vari da persona a persona, il recupero può talvolta richiedere diversi mesi o anni. Ecco i primi passi verso il recupero:

  1. Comunicare il nostro malessere a chi ci circonda sia al lavoro che a casa: Sebbene sia difficile riconoscere e accettare i sintomi, è fondamentale non aspettare che siano troppo avanzati prima di parlarne con chi ci sta intorno. Quindi, esprimere il proprio disagio sul lavoro ai propri superiori è una delle prime cose da fare. Per proteggerci si possono adottare soluzioni come la riorganizzazione degli orari e dei carichi di lavoro. Allo stesso modo, non esitare a comunicare le difficoltà incontrate alle persone care, in modo che comprendano eventuali cambiamenti nel tuo comportamento.

  2. Riposo: è il tuo primo compito. Prenditi una pausa dal lavoro, prescritta dal tuo medico di famiglia, per fare un passo indietro e recuperare. L'obiettivo è riposare e lasciarsi andare, senza cercare di sfruttare al massimo il tempo libero. Per quanto riguarda il ritorno al lavoro, fidati di te: così come il tuo corpo è stato in grado di avvertirti e inviarti segnali di stanchezza fisica, ti dirà anche quando il riposo sarà il momento di rientrare. Attenzione: se si torna al lavoro troppo presto dopo la diagnosi, è possibile una ricaduta.

  3. Fatti le domande giuste: anche se inizialmente è importante schiarirsi le idee, l'assenza dal lavoro può essere un'opportunità per riflettere sui cambiamenti che vorresti apportare per sentirti meglio nella tua vita lavorativa. Cosa ti ha portato a questo punto? Sovraccarico di lavoro, mancanza di senso nella vita, richieste contraddittorie, pressione gerarchica, stress prolungato, condizioni di lavoro difficili, mancanza di riconoscimento? Una volta fatto il punto della situazione, avrai le risorse necessarie per attuare un cambiamento radicale, grazie al sostegno delle persone care e del tuo datore di lavoro.

  4. Ottenere supporto: Oltre a consigliarti di prendere un periodo di assenza dal lavoro, cerca a parlarne regolarmente con il tuo medico di famiglia, il quale può indirizzarti a un terapeuta esperto in salute mentale oppure contatta il medico del lavoro per segnalare le tue condizioni lavorative. Questi potrà di seguito aiutarti nell'individuare il momento giusto per ritornare al lavoro.

Le nostre soluzioni naturali per il burn out

Quando si desidera superare uno scoglio come il burn-out, l'aromaterapia è uno strumento potente e benefico per ritrovare forza e serenità. Rilassarsi, aumentare l'energia e la vitalità, combattere la stanchezza o la depressione temporanea… Ecco le soluzioni naturali per riposare e ritrovare l'energia positiva.

Olio essenziale di Petitgrain bigarade (melangolo), l'antistress

Uno degli oli essenziali più noti per combattere lo stress, l'insonnia e il malumore. Tradizionalmente utilizzato per calmare i nervi, placare l'ansia e rilassarsi, è anche favoloso per la sua azione a livello emotivo e apprezzato in nasoterapia, in diffusione ambiente o come ingrediente di preparati per massaggi, oltre che sostenere nella gestione di problemi sentimentali.

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Olio essenziale di Camomilla romana, l'ansiolitico

La Camomilla romana è uno dei migliori oli essenziali per sciogliere le tensioni e e aiutare a rilassarsi. È tradizionalmente consigliato per combattere lo stress, il nervosismo e l'ansia. L'olio essenziale di Camomilla romana fa miracoli anche in caso di insonnia, incubi o shock emotivi.

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Olio da massaggio rivitalizzante in caso di stanchezza nervosa con oli essenziali

Ideale per sovraccarico di lavoro e stanchezza mentale, un massaggio con oli essenziali riequilibranti e tonificanti ti aiuterà a ritrovare vitalità ed energia mentale. Per sfruttare al meglio le sue virtù, applica 5-10 gocce della miscela in un massaggio sotto l'arcata dei piedi o 10-15 gocce lungo la colonna vertebrale, una o due volte al giorno durante i periodi di stanchezza fisica e mentale.

Scopri l'Olio da massaggio rivitalizzante

Olio essenziale di Lavanda fine, il calmante del sistema nervoso

L'olio essenziale di Lavanda fine di Provenza è un punto di riferimento per i suoi effetti anti-stress e rilassanti. Utilizzato in olfazione, diffusione o in preparati da applicare sulla pelle, favorisce il rilassamento e il sonno e calma i nervi tesi.

Scopri l'Olio essenziale di Lavanda fine

Olio essenziale di Abete nero, la ricarica di energia

Tonico, l'olio essenziale di Abete nero è molto apprezzato nei casi di grande stanchezza. Viene utilizzato anche per le sue proprietà purificanti. Stimolante, primeggia tra i preferiti del periodo invernale.

Scopri l'Olio essenziale di Abete nero

Olio essenziale di Linaloe bacche, l'anti-stanchezza nervosa

Con il suo profumo delicato e calmante, l'olio essenziale di bacche di Linaloe è un vero piacere ed è apprezzato in caso di nervosismo. Il suo potente effetto rilassante e antistress rende quest'olio essenziale un prezioso alleato durante i periodi di sovraccarico di lavoro.

Scopri l'Olio essenziale di Linaloe bacche

Olio essenziale di Ylang-ylang completo, l'olio per lasciarsi andare

L'olio essenziale di Ylang-ylang è uno dei migliori per i suoi effetti sul sistema nervoso. È tradizionalmente usato per calmare lo stress, le tensioni e per combattere la depressione.

Scopri l'Olio essenziale di Ylang-ylang completo

Sinergia anti-stanchezza

Questa sinergia di oli essenziali di Maggiorana, Ravintsara e Abete ricarica il sistema nervoso e ripristina la vitalità, è preziosa per le donne che soffrono di stanchezza ed esaurimento. Per ricaricarsi, applica 10-15 gocce della sinergia sotto l'arcata del piede o sulla colonna vertebrale, massaggiando dall'alto verso il basso, due volte al giorno, per 10-15 giorni, a seconda delle necessità.

Scopri la Sinergia anti-stanchezza

Olio essenziale di Maggiorana dolce, l'equilibrante nervoso

Ampiamente noto per le sue proprietà calmanti, l'olio essenziale di Maggiorana dolce può essere utilizzato per alleviare ansia e stress. Rilassante, è l'ideale per i disturbi del sonno.

Scopri l'Olio essenziale di Maggiorana dolce (conchiglie)

Olio essenziale di Angelica, l'anti-stanchezza nervosa

Potente sedativo nervoso, l'olio essenziale di Angelica viene utilizzato per combattere la stanchezza nervosa, i disturbi del sonno e l'emotività. Le sue proprietà calmanti e rilassanti aiutano a contrastare i cali di umore.

Scopri l'Olio essenziale di Angelica

Roll-on anti-stanchezza

Ideale per scacciare la stanchezza e ritrovare le energie, questo roll-on combina 3 oli essenziali dalle proprietà tonificanti, energizzanti e stimolanti: Pino silvestre, Menta piperita e Basilico santo. Un cocktail anti-stanchezza da portare ovunque con sé e a cui attingere quando ci si sente stanchi! Applica il roll-on sulle tempie e sulle ghiandole surrenali (situate a metà della schiena, di lato sopra i reni) al mattino e fino a un massimo di 3 volte al giorno quando senti apparire la stanchezza.

Scopri il Roll-on anti-stanchezza

Focus sulla nostra redattrice specializzata, Louise Hourcade

Dopo essersi laureata all'ESCP nel 2020, Louise ha iniziato la sua carriera come redattrice nel 2021. Oggi si esprime principalmente attraverso una newsletter in cui scrive recensioni culturali e articoli più personali (su app di incontri, terapia e orientamento professionale). Allo stesso tempo, scrive per media, brand e agenzie sui temi del benessere, della salute mentale, della cultura e della società.

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