Il burro di Kpana si ottiene pressando le noci (o i semi) dell'albero Pentadesma butyracea. È un albero molto comune in Africa occidentale, dove cresce principalmente nelle foreste. Spesso chiamato "Karité dorato" o "albero del burro" come il Karité, non deve essere confuso con quest'ultimo, che è una specie diversa e cresce maggiormente nella savana.
Il Kpangnan produce frutti commestibili con una polpa dolce una volta maturi. Le foglie e le radici vengono utilizzate anche per tutti i tipi di preparazioni medicinali. La polpa viene lasciata fermentare per facilitare l'estrazione dei semi, che vengono poi essiccati e schiacciati per ottenere il burro.
Con consistenza e proprietà simili al Karité, il burro di Kpangnan viene spesso utilizzato come sostituto in Africa nei casi in cui la tradizione proibisce l'uso del Karité, ad esempio per il trattamento della lebbrao dopo il parto tra le donne Fulani.
Straordinariamente ricco di stigmasterolo, un fitosterolo raramente presente in natura, ma anche di spinasterolo e tocoferoli (vitamina E), questo burro ha proprietà rigeneranti e lenitive che lo rendono un ingrediente molto prezioso per realizzare i tuoi preparati per la pelle secca o danneggiata.
Questo burro, con la sua consistenza ricca ma meno appiccicosa del Karité e con un odore meno pronunciato, è un'ottima alternativa a quest'ultimo per variare le origini dei tuoi burri e quindi ripartire meglio l'impatto ecologico.
Il Kpangnan è particolarmente interessante nel contesto dello sviluppo sostenibile perché l'albero cresce in aree minacciate dalla deforestazione. Valorizzare le noci di questo albero aiuta quindi a proteggere queste foreste e a fornire un reddito alle comunità locali. La raccolta di queste noci ha un importante interesse economico soprattutto per le donne che sono tradizionalmente responsabili della raccolta dei frutti selvatici e utilizzano questo reddito per occuparsi della loro famiglia e della casa.
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