Microbiota e feste: i consigli di Anna Bianchi per preservare l’equilibrio

Le festività sono un momento che scalda il cuore, ma il corpo le vive in modo molto diverso da come le immaginiamo. Si mangia fuori orario, si dorme meno, ci si muove poco e si passa da lunghi pasti sedute sul divano senza pause vere. L’intestino è la parte di noi che registra questi cambiamenti per prima. È molto sensibile ai ritmi, e quando il ritmo cambia di colpo, lui risponde. Non in modo drammatico, ma in modo molto concreto: pancia più gonfia, digestione più lenta, energia che sale e scende senza logica, pelle più reattiva. Non c’è nulla di “sbagliato” in questo. È semplicemente il corpo che parla. Per questo, in questa intervista, rispondo alle domande che ricevo più spesso in questo periodo: cosa succede davvero al microbiota durante le feste, come capire se è andato in affaticamento, e soprattutto come riportarlo all'equilibrio senza soluzioni drastiche. Gesti semplici, naturali, coerenti. Gesti che aiutano l’intestino a sentirsi di nuovo “a casa”, anche dopo settimane di ritmi più disordinati.

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Aroma-Zone: Anna, può spiegarci che cos’è il microbiota?

Anna Bianchi: il microbiota è molto più di un insieme di batteri buoni: è un ecosistema complesso che vive dentro di te e lavora per te, ogni singolo giorno. Mi piace dire che è una parte silenziosa del corpo, una che non vediamo ma che percepiamo chiaramente quando non è più in equilibrio. È formato da miliardi di microrganismi, batteri, lieviti, virus non patogeni, che convivono in una sorta di comunità organizzata. Hanno ruoli precisi, regole precise e un loro ritmo. E questo ritmo è profondamente legato al tuo. Quando cambi abitudini, anche loro si devono riorganizzare. Il microbiota è coinvolto in molte funzioni che di solito non colleghiamo all’intestino. Ti aiuta a digerire e trasformare ciò che mangi, modula l’energia, dialoga con il sistema immunitario e partecipa a come ti senti emotivamente: più stabile, più irritabile, più lucida o più appannata. Non è un caso se nei periodi in cui “non ci riconosciamo” spesso la pancia diventa il primo luogo che manda segnali. Ecco perché dico sempre che il microbiota non è un semplice “compagno di viaggio”, ma un vero organo funzionale. Quando è in equilibrio, la vita scorre più fluida: la digestione non si fa sentire, la pelle è più armonica, l’energia più costante. Quando si sbilancia, anche leggermente, lo senti subito. Non dobbiamo pensarlo come qualcosa da “correggere”, ma come qualcosa da ascoltare. È una parte viva di te, e comunica continuamente attraverso la pelle, l’energia, la pancia. E soprattutto, risponde molto bene ai gesti gentili e regolari.

Aroma-Zone: che differenza c’è tra probiotico e microbiota?

Anna Bianchi: la differenza è grande, anche se spesso i due termini vengono messi nello stesso contenitore. Il microbiota è ciò che vive già dentro di te: è la tua flora intestinale, la tua comunità interna, il tuo ecosistema personale. Fa parte del tuo equilibrio, della tua fisiologia, del tuo modo di digerire, di reagire, di sentire. È come una piccola città che lavora in silenzio, ogni giorno, senza che tu te ne accorga. I probiotici, invece, sono microrganismi che arrivano dall’esterno. Sono presenti in alcuni alimenti o preparazioni e vengono introdotti con l’idea di “aiutare” questo ecosistema. Possono essere un supporto, ma non sono la soluzione a un intestino stanco o a un microbiota sbilanciato. E soprattutto non sostituiscono ciò che il corpo fa da solo, se lo metti nelle condizioni giuste. Mi piace spiegarla così: il microbiota è “chi sei”, i probiotici sono “ospiti che arrivano”. Il microbiota è ciò che ti appartiene; i probiotici sono un gesto esterno, che può avere un senso solo se lo stile di vita dà loro un contesto. Senza ritmo regolare, senza fibre quotidiane, senza sonno stabile, i probiotici non fanno miracoli, perché non hanno su cosa lavorare. Per questo penso che sia fondamentale non confondere i due concetti. Il microbiota è la tua base. I probiotici possono essere un aiuto, ma non sono l’origine dell’equilibrio: la vera differenza la fa tutto ciò che fai ogni giorno.

Aroma-Zone: come smaltire le abbuffate delle feste?

Anna Bianchi: la cosa importante da capire è che il corpo non ha bisogno di compensazioni. Ha bisogno di riferimenti. Le abbuffate non si “smaltiscono”: si integrano, si digeriscono, si accompagnano. Il microbiota, dopo giorni più intensi, non va rimesso in riga con gesti drastici, ma con una normalità che torna piano piano. La prima cosa che aiuta davvero è ristabilire il ritmo. Mangiare più o meno agli stessi orari, tornare a tre pasti completi senza saltarli, e ridare al corpo quella prevedibilità che durante le feste si perde. Il microbiota ama la coerenza, non la perfezione. Le fibre fanno il resto. Non servono surplus o regimi rigidi: basta rimettere nel piatto verdure di stagione, legumi ben cotti, frutta scelta con criterio e cereali integrali se li tolleri. Le fibre sono il nutrimento principale del microbiota. Quando tornano, lui si calma. Anche l’idratazione diventa un gesto fondamentale. Durante le feste si beve meno e spesso si confonde la sete con fame o stanchezza. Riprendere a bere a piccoli sorsi, distribuiti nella giornata, cambia subito la sensazione interna. E poi c’è il movimento dolce. Non per “bruciare”: quello è un linguaggio che non appartiene al corpo, ma per sciogliere. Anche cinque o dieci minuti di camminata dopo pranzo o cena aiutano la digestione e fanno sentire all’intestino che non deve lavorare da solo. Quando riprendi questi gesti, il corpo si riallinea in pochi giorni. Non c’è nulla da espiare: c’è solo da tornare a te.

Aroma-Zone: perché le festività possono disturbare il nostro microbiota?

Anna Bianchi: le festività mettono insieme, tutte nello stesso periodo, le quattro cose che il microbiota tollera meno: ritmi irregolari, sonno interrotto, cibi più ricchi e meno movimento. Non è tanto “cosa mangi”, ma come cambia tutto il resto. Durante le feste si mangia più tardi, si mangia di più, si mangia in modo diverso. E l’intestino è molto sensibile a questi cambi di orario: lavora meglio quando sa cosa aspettarsi. Quando invece gli orari saltano, lui deve adattarsi ogni volta da zero. Il sonno è un altro punto chiave. Bastano due o tre sere in cui vai a letto più tardi per far cambiare il tuo ritmo interno. E il microbiota risponde subito: diventa più lento, più reattivo, più “rumoroso”. Non è un problema, è un adattamento. L’alimentazione delle feste, poi, non è un nemico, ma è diversa. È più ricca, più condita, più ripetitiva. Meno fibre, meno acqua, più zuccheri. Questo cambia la velocità e la qualità della digestione, e il microbiota deve riorganizzare la sua composizione per gestire un carico diverso. E poi c’è il movimento. Le feste sono il periodo in cui ci muoviamo meno. Meno passi, più ore sedute, più tempo al chiuso. Questo rallenta tutto il sistema digestivo e modifica il transito. Quando metti insieme questi fattori, non succede nulla di “grave”: succede che il microbiota si sposta. È un cambiamento temporaneo, ma tu lo senti come pancia più piena, più gonfiore, pelle più reattiva, energia che non si stabilizza. L’intestino ha un suo ritmo. Le feste glielo cambiano. E quando il ritmo cambia, lui si fa sentire.

Aroma-Zone: quali sono i segnali che possono indicare uno squilibrio del microbiota in questo periodo?

Anna Bianchi: il corpo è molto diretto quando il microbiota si sbilancia: non manda segnali drammatici, manda segnali concreti. E quasi sempre arrivano da tre luoghi: pancia, pelle ed energia. La pancia è la prima a parlare. Non parlo solo di gonfiore: è quella sensazione di “pienezza” che non passa, di digestione che ti accompagna troppo a lungo, di transito che cambia ritmo da un giorno all’altro. È come se l’intestino dicesse: “sto lavorando diversamente, dammi tempo”. La pelle segue subito. Quando il microbiota è stanco o in affaticamento, la pelle lo riflette: si lucida in zone in cui di solito è più equilibrata, diventa più sensibile ai cambi di clima, si arrossa con facilità, oppure appare più spenta, come se avesse perso un po’ di vitalità. È l’asse intestino–pelle che si fa sentire: quando dentro c’è confusione, fuori si vede. E poi c’è la parte energetica, che è quella che molte donne sottovalutano. Non è la stanchezza “fisica”: è più quella nebbia mentale che arriva a metà giornata, la difficoltà a concentrarti, la sensazione di non essere completamente presente. A volte arriva anche una fame più emotiva, più impulsiva, non perché il corpo ha bisogno di nutrimento, ma perché cerca stabilità. Tutti questi segnali non indicano un problema: indicano un adattamento. Il microbiota sta cercando di riorganizzarsi dopo giorni più intensi o irregolari. E lo fa come può, mandandoti piccole informazioni attraverso i sistemi più sensibili: intestino, pelle e tono energetico. Quando impari a riconoscerli, ti accorgi che l’intestino parla sempre con estrema chiarezza.

Aroma-Zone: una volta passate le feste, come possiamo aiutare il nostro microbiota a ritrovare l’equilibrio?

Anna Bianchi: il momento subito dopo le feste è quello in cui il corpo ha più bisogno di normalità, non di correzione. Il microbiota si riequilibra quando ritrova i suoi punti di riferimento: orari più regolari, pasti meno complessi, fibre costanti e un ritmo che torna prevedibile. È questo che lo calma, molto più di qualunque “reset” drastico. La prima cosa che aiuta davvero è scandire di nuovo la giornata. Non ti serve perfezione, ti serve coerenza: colazione semplice, pranzo completo, cena leggera ma nutriente. Stessi orari per qualche giorno. È incredibile quanto l’intestino risponda subito a questa stabilità. Le fibre diventano una specie di carezza interna. Verdure di stagione, legumi ben cotti, cereali integrali se li tolleri bene, frutta non scelta “a caso” ma inserita nei pasti. Le fibre sono il nutrimento diretto del microbiota: se tornano loro, tornano anche le specie batteriche che ti fanno sentire più stabile. L’idratazione è un altro gesto fondamentale, e spesso sottovalutato. Durante le feste si beve poco, o si beve in modo irregolare. Riprendere a bere a piccoli sorsi, distribuiti nella giornata, aiuta il transito, alleggerisce la digestione e permette al microbiota di lavorare senza attrito. Poi c’è il movimento, ma quello giusto. Non quello “da smaltire”, non quello punitivo. Il movimento che aiuta il microbiota è quello dolce: una camminata dopo i pasti, dieci minuti in cui il corpo si muove e l’intestino riceve il messaggio che può rilassarsi. È uno dei gesti più semplici e più trasformativi. E infine c’è il sonno. Due o tre sere di ritmo costante valgono più di qualunque strategia. Il microbiota si regola anche attraverso la tua luce, il tuo buio, il tuo riposo. Se ricominci a dormire bene, lui si riorganizza più velocemente. In sintesi: non devi “riparare” niente. Devi solo dare al corpo esattamente ciò che gli è mancato: ritmo, fibre, acqua e un po’ di gentilezza. Il microbiota sa fare il resto da solo.

Aroma-Zone: quale routine consiglierebbe per mantenere un microbiota equilibrato?

Anna Bianchi: quando si parla di microbiota, la prima cosa che aiuta davvero non è una strategia complicata: è la regolarità. L’intestino lavora meglio quando la giornata ha un ritmo riconoscibile. Pasti semplici, orari abbastanza stabili, fibre presenti ogni giorno, acqua bevuta lentamente nell’arco della giornata e un po’ di movimento leggero dopo i pasti. Sono gesti piccoli, ma sono quelli che costruiscono una base sicura. Quando il corpo ritrova questa continuità, il microbiota si calma e torna a funzionare come sa fare. 

Microbiota e pelle durante le feste: il legame e cosa fare?

Ma non possiamo dimenticare la pelle. Anche lei ha un equilibrio tutto suo, molto sensibile agli sbalzi di alimentazione, al ritmo sonno–veglia e allo stress tipico dei periodi più intensi. Quando l’intestino è affaticato, spesso la pelle lo mostra: più lucida, più reattiva, più irregolare. Per questo consiglio una skincare essenziale ma precisa, che aiuti la pelle a ritrovare stabilità mentre il corpo si riequilibra.

1. Al mattino, dopo una detersione delicata, suggerisco un siero che sostenga la barriera cutanea. Il Siero Concentrato Vitamina B12 & Prebiotici. È uno dei più adatti in questi momenti: i prebiotici aiutano la pelle a ritrovare comfort e regolarità, soprattutto quando noti rossori, sensibilità o una texture meno uniforme del solito.

2. La sera preferisco qualcosa di più avvolgente, che accompagni la pelle mentre si rigenera. L’Oleosiero Purificante & Equilibrante – Manuka & Postbiotici. È utile quando la pelle appare più instabile: zone lucide, piccole imperfezioni che compaiono dopo giorni o settimane di alimentazione più ricca, oppure quella sensazione di pelle “spossata”. I postbiotici aiutano a riportare armonia all’ecosistema cutaneo.

3. E poi c’è un gesto che per me fa davvero la differenza: una texture fresca nei momenti in cui la pelle si stressa rapidamente. Il Gel d’Aloe Vera BIO. È perfetto quando senti il viso più caldo o più appesantito. Rinfresca, alleggerisce, dà immediatamente quella sensazione di “aria” che spesso serve anche al corpo per ritrovare agio.

Questa routine non vuole correggere nulla: vuole accompagnare. Quando i gesti diventano semplici, costanti e gentili, il microbiota, interno e cutaneo, ritrova da solo il suo equilibrio naturale.

Aroma-Zone: in breve, ci sono dei gesti semplici da integrare per prendersi cura del proprio microbiota tutto l’anno?

Anna Bianchi: sì, e la cosa bella è che non richiedono complicazioni. Il microbiota non ha bisogno di regole rigide: ha bisogno di continuità. E quella la puoi creare anche nelle giornate più incasinate. Il primo gesto è dare al corpo un ritmo riconoscibile. Non serve essere precise al minuto, ma mantenere più o meno gli stessi orari aiuta l’intestino a capire quando deve attivarsi e quando può rilassarsi. È un equilibrio che si costruisce giorno dopo giorno. Il secondo gesto è portare fibre ogni giorno, senza farne una scienza. Verdure di stagione, un po’ di legumi cotti bene, una frutta inserita dentro al pasto. Le fibre sono il nutrimento delle specie batteriche più utili: quando arrivano con costanza, il microbiota si stabilizza da solo. Il terzo gesto è l’idratazione, quella vera. Bevuta lentamente, a piccoli sorsi, distribuita. Non litri tutti insieme: acqua che accompagna la giornata e tiene fluido il transito. È semplice, ma ha un impatto enorme. E poi c’è il movimento dopo i pasti. Basta una camminata breve. Dieci minuti. Non è per “bruciare”, è per dire all’intestino che può lavorare con calma, senza contrarsi. È un gesto piccolo, eppure trasforma la digestione e anche l’energia mentale. Infine il sonno, spesso la parte più trascurata. Quando dormi bene, il microbiota si riequilibra quasi in automatico. Quando il sonno cambia, anche l’intestino cambia. Ritrovare una routine serale semplice, ripetuta, anche minima, fa davvero la differenza sul lungo periodo. Sono gesti essenziali, quasi invisibili. Ma sono proprio questi che sostengono il microbiota e di conseguenza la tua energia durante tutto l’anno.

Precauzioni

Quando si parla di microbiota e di routine per il suo equilibrio, la regola più importante è ascoltare il proprio corpo. Ogni gesto naturale è utile solo se rispetta la tua sensibilità. Le fibre, ad esempio, sono un sostegno prezioso, ma se hai un intestino molto reattivo è meglio introdurle con gradualità, senza aumentare tutto in un giorno. Lo stesso vale per l’acqua: meglio distribuirla nella giornata invece di berne troppa in poco tempo. Per quanto riguarda la skincare, anche se i prodotti delicati sono generalmente ben tollerati, è sempre consigliabile testarli su una piccola zona prima di inserirli stabilmente, soprattutto se hai una pelle molto sensibile o soggetta a reazioni. Infine, se durante o dopo le festività compaiono disturbi che non si risolvono con gesti semplici, gonfiore persistente, stanchezza intensa, variazioni del ritmo intestinale che durano settimane, è sempre utile confrontarsi con una professionista sanitaria, per escludere altre cause e ricevere indicazioni personalizzate.

Consiglio dell’esperto

Per riequilibrare il microbiota dopo i pasti più ricchi delle feste, un gesto semplice e molto mirato è inserire ogni giorno una piccola porzione di verdure lattico-fermentate (come Crauti o Carote fermentate) a uno dei pasti principali. Sono naturalmente ricche di batteri vivi e di metaboliti utili che aiutano a ristabilire la diversità del microbiota, spesso messa alla prova da dolci, alcol e ritmi irregolari. Bastano due cucchiai al giorno per qualche giorno per notare una maggiore leggerezza e una digestione più fluida.

Per saperne di più

Come capire se si ha un buon microbiota intestinale?

Un microbiota in equilibrio si manifesta spesso con una digestione regolare, energia stabile durante la giornata e un gonfiore addominale minimo. Anche la qualità del sonno e la risposta allo stress possono migliorare quando la flora intestinale è diversificata e ben nutrita. Al contrario, gonfiore frequente, stanchezza dopo i pasti o un transito irregolare possono indicare un microbiota affaticato, soprattutto dopo periodi più ricchi come le feste.

Quali scelte alimentari possono aiutare il microbiota dopo le feste?

Dopo i pasti abbondanti, puntare su fibre morbide (verdure cotte, legumi ben risciacquati, frutta cotta) aiuta a rimettere in movimento la flora senza irritarla. Anche piccole quantità di alimenti fermentati, come Crauti, kimchi delicato o yogurt naturale, possono favorire l’equilibrio. Ridurre zuccheri, alcol e piatti molto elaborati per qualche giorno offre al microbiota il tempo necessario per ritrovare stabilità ed energia.

Zoom sulla nostra redattrice specializzata Anna Bianchi

Anna Bianchiè una esperta di skincare e cosmetici naturali, con una profonda conoscenza della formulazione di prodotti per la cura della pelle. Da anni si dedica alla divulgazione scientifica nel settore della bellezza, mettendo in evidenza l'importanza degli ingredienti naturali e della trasparenza nei prodotti cosmetici. Appassionata di ricerca e innovazione, collabora con aziende specializzate per sviluppare soluzioni efficaci e rispettose della pelle e dell’ambiente.

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