Leila e il Pomodoro Provenzale BIO

La Provenza, culla della coltivazione del pomodoro, ha visto la famiglia Pécout piantare pomodori per tre generazioni. L'azienda conta 15 agricoltori BIO e 50 agricoltori convenzionali. Il loro obiettivo è promuovere un'economia di filiera corta, valorizzare la regione provenzale e sostenere un'agricoltura impegnata. L'obiettivo è creare un circolo virtuoso in cui l'accento è posto sulla promozione di prodotti locali con un'impronta di carbonio ridotta.

Lo sapevi? Originariamente il pomodoro non era considerato un alimento! Quando il pomodoro arrivò per la prima volta in Europa, era visto come una "pianta magica" e non era considerato un frutto. Per più di tre secoli, le persone si limitarono a osservarli senza mai toccarli.

Fino al 1790, quando, in occasione della Fête des Fédérations, un gruppo di marsigliesi salì a Parigi e dimostrò gli usi alimentari dei pomodori, che già venivano utilizzati nel sud per addolcire la carne. Di conseguenza, l'uso del pomodoro in cucina si diffuse e da allora è diventato parte integrante della nostra alimentazione nelle sue varie forme.

Ogni anno, da metà aprile a metà maggio, dedicano 100 giorni alla pianificazione dei pomodori maturi. Questi pomodori vengono utilizzati per il loro succo e la loro polpa, creando la deliziosa salsa di pomodoro rinomata in tutta la Francia.

Una volta che i pomodori sono stati lavati, selezionati e centrifugati, si recupera il co-prodotto dei pomodori, espulso dalla salsa, ovvero le bucce e i semi.

Le bucce e i semi vengono poi messi in forno, lavati e selezionati. Una volta che i semi di pomodoro sono intatti, possono essere estratti con un processo di eco-estrazione, la CO2 supercritica, per ottenere un olio di pomodoro ricco di proprietà antiossidanti.